Attività rivolta alle classi del 2 ciclo della scuola primaria e alle scuole secondarie di 1 grado
L’attività verrà totalmente svolta da un biologo marino:
• lezione in classe sugli organismi che vivono in una pozza di scogliera: 1 ora
• uscita in campo (tratto di scogli vicino all’accademia) per la raccolta degli organismi;
• spiegazione in loco: 2 ore (materiale occorrente, ma non da comprare: secchiello e retino).
• ritiro del disegno su foglio A4 dedicato all’attività per successiva plastificazione e premiazione
• l’attività è gratuita
OSSERVARE LA VITA IN UNA POZZA DI SCOGLIERE
Un ambiente di facile analisi e ricco di organismi marini sono le pozze di scogliera che interessano un microcosmo al limite delle condizioni di sopravvivenza. L’ecosistema preso in esame è ubicato in Livorno vicino all’accademia: trattasi di più pozze di marea. Una pozza di marea litoranea è un particolare habitat, nel quale alghe e piccoli animali condividono più o meno forzatamente il poco spazio a disposizione, tant’è vero che Johnn Steinbek le definì “ambienti ferocemente brulicanti di vita”. In estate, l’acqua presente in questi ambienti, può raggiungere a causa dell’insolazione, addirittura la temperatura di 40°C, mentre la pioggia e la forte evaporazione possono creare repentini sbalzi di salinità.
La loro origine è legata alle coste rocciose poco ripide, dove grazie al moto ondoso e alla conseguente erosione, si sono appunto create nel tempo questi curiosi ambienti; ed è proprio così che tra una marea e l’altra, la poca acqua che vi rimane, è sufficiente a mantenere in vita tutte le specie animali e vegetali che vi dimorano e che hanno particolari caratteristiche.
Fra gli organismi presenti in questi ambienti troviamo i gasteropodi come le patelle (Patella caerulea ecc…), che sono molto comuni nella zona di marea della costa rocciosa e anche in prossimità delle opere portuali create dall’uomo. Questi organismi marini, presentano una conchiglia conica, appiattita, facilmente riconoscibile; usano il loro piede muscoloso come una ventosa e, grazie a questo, sono in grado di aderire fortemente al substrato. Possono spingersi a profondità vicine ai 9 metri. È tipico delle patelle pascolare le alghe che formano un substrato sulle rocce, per poi tornare esattamente nello stesso punto di partenza, il punto ove la conchiglia si adatta perfettamente alle caratteristiche del substrato, rimanga alcuna fessura o spazio.
Altri gasteropodi presenti in questo ambiente, sono le littorine (Littorina neritoides ecc..), quest’ultime sono dotate da una piccola conchiglia dal colore molto variabile, tra il violetto e il marrone scuro, con margine spirale blù-bianca; si trovano perlopiù a gruppi nelle piccole fessure degli scogli, a volte insieme ad altri gasteropodi come i trochidi (Gibbula spp.), dalla conchiglia spiralata e con punteggiature e fasce colorate, spesso abitate da piccoli crostacei i paguri.
Abbastanza comuni anche i pomodori di mare o orologi di mare (Actinia equina), curiosi organismi appartenenti all’ordine degli Attiniari, che sono esacoralli con corpo cilindrico, provvisto di circa 200 tentacoli brevi, retrattili, disposti su più cerchi presenti sul suo corpo rossastro, che quando non è bagnato è poco visibile, poiché si chiude a palla espellendo tutta l’acqua da qui il loro nome ma, verso il crepuscolo, ed a orari ben definiti (da qui il suo soprannome) si apre in maniera sbalorditiva la corona rossa dei suoi tentacoli manifestandosi in tutta la sua bellezza.
Si possono vedere dei piccolissimi granchi Questi piccoli organismi (5 cm circa), possono resistere fuori dall’acqua per alcune ore, purché l’ambiente circostante sia umido. Assieme ad essi, sul fondo della pozza vi si possono trovare anche alcuni gamberetti (Leander squilla), dal corpo trasparente e con i lati del segmento e degli articoli brunastri, con i caratteristici occhi grigio verdi. Tra i pesci, erano presenti dei piccoli Succiascoglio (Lepadogaster lepadogaster), con mandibole sporgenti, bocca ampia e con labbra carnose rivolte verso il basso (da qui il loro nome).Sul ventre, è presente un organo adesivo, formato da più dischi, con cui si fissano alle rocce. Altri pesci presenti in questo luogo, dei piccoli gobidi (Gobius spp), che amano rifugiarsi in cavità e piccoli crepacci delle rocce appena sommerse. Fatto curioso, è la loro predisposizione di costruire le loro tane sotto le pietre del fondo della pozza; tutto intorno ad essa erano presenti anche ricci di mare (Paracentrotus lividus e Arbacia lixula).Tra le alghe presenti, si possono osservare Cystoseire, alghe brune (Feoficee) amanti della luce (fotofile), in grado di costituire delle vere cinture vegetazionali in prossimità della superficie; ove la pozza è più riparata e contaminata da acque dolci, le Cystoseire vengono sostituite dall’insalata di mare (Ulva rigida e affini). Sono presenti anche altre alghe come la coda di Pavone (Padina pavonica), anch’essa una feoficea, dal tallo biancastro, causa una leggera impregnazione di carbonato di calcio, con linee brunastre concentriche; fra queste alghe si possono ritrovare anche gli ombrellini di mare (Acetabularia acetabulum), un’alga verde (Cloroficea), formata da un’unica cellula ingrossata di colore verde chiaro o più spesso biancastra, sempre a causa della presenza di incrostazioni calcaree. Osservando queste pozze di marea, si può pensare che forse, in condizioni differenti ma in pozze simili a queste, circa 3.500 milioni d’anni fa, la vita sul pianeta Terra ebbe origine, differenziandosi in tutte le forme che noi oggi conosciamo ed è per questo che è molto importante proteggere e conoscere anche questi piccoli ambienti, che sono veri e propri scrigni di biodiversità biologica.